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La variante al PRG non può essere adottata implicitamente dal Comune

(Cons. Stato, sez. IV, 17 ottobre 2019, n. 7051)

Il Consiglio di Stato ha escluso che il Comune possa implicitamente revocare una propria precedente delibera di adozione della variante al PRG, sottolineando il centrale rilievo che assumono nella materia urbanistica le esigenze di certezza e stabilità.

La tipicità del potere, viene affermato, “si manifesta anche e soprattutto con la tipicità delle forme di esteriorizzazione del potere e, a monte, dei propedeutici procedimenti”.

La materia urbanistica, si aggiunge, “non ammette né può ammettere, per le imprescindibili esigenze di certezza, formalità e stabilità che la connotano, manifestazioni implicite del potere”.

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Ancora sulla piscina interrata in zona vincolata

(TAR Lazio-Roma, sez. II-bis, 7 ottobre 2019, n. 11586)

Il TAR per il Lazio ha ribadito, richiamando giurisprudenza sia amministrativa che ordinaria (civile e penale), che la realizzazione di una piscina interrata in zona vincolata richiede il rilascio del permesso di costruire e della autorizzazione paesaggistica.

Ha inoltre aggiunto che la piscina non può essere intesa in termini di mera pertinenza in senso urbanistico, “in ragione della funzione autonoma che è in grado di svolgere rispetto a quella propria dell’edificio al quale accede”. La stessa qualificazione è stata estesa, inoltre, al portico e ai pannelli solari.

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Non conforme alla direttiva 2014/24/UE il limite del 30% all’ammissibilità del subappalto

(Corte di giustizia UE, sez. V, 26 settembre 2019, in causa C-63/18)

La Corte di giustizia UE ha stabilito che, sebbene in astratto sia possibile che i principi generali del Trattato subiscano restrizioni per esigenze connesse alla lotta alla criminalità, la disciplina del subappalto contenuta all’art. 105, co. 2, del d.lgs. n. 50/2016 costituisce una violazione del principio di proporzionalità, perché “eccede quanto necessario al raggiungimento di tale obiettivo”.

Essendo stato acclarato il contrasto con la disciplina eurounitaria da parte della Corte di giustizia, d’ora in poi i giudici (e le stazioni appaltanti) saranno tenuti a disapplicare l’art. 105, co. 2 del vigente codice appalti.

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La proroga delle concessioni autostradali e gli obblighi di trasparenza e parità di trattamento

(Corte di giustizia UE, sez. V, 18 settembre 2019, in causa C-526/17)

Accolto in parte il ricorso della Commissione contro la Repubblica Italiana, volto a far dichiarare la violazione della direttiva 2004/18/CE in relazione alla proroga della concessione autostradale A12, tratta Livorno-Cecina.

Secondo i giudici del Lussemburgo, la proroga intervenuta senza una previa gara costituisce una modifica sostanziale delle condizioni della concessione esistente, come tale violativa degli obblighi di parità di trattamento e di trasparenza.    

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Oltre alla vicinitas, è richiesto il concreto pregiudizio per impugnare il titolo abilitativo del vicino

(TAR Veneto, sez. II, 17 settembre 2019, n. 986)

Il TAR Veneto ha dichiarato inammissibile un ricorso, proposto dal confinante e diretto ad ottenere l’annullamento del titolo rilasciato al vicino, in cui risultava mancante l’allegazione di un concreto pregiudizio derivante dall’esecuzione delle opere edilizie assentite. La sentenza richiama precedenti conformi del Consiglio di Stato.

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